mercoledì 14 marzo 2012

rangitoto e waiheke


ieri, dopo una notte di scarso riposo per entrambi (anche se giuli dice che ho russato sonoramente, mentre io ho sofferto particolarmente il suo essersi messo a stella nel letto) abbiamo deciso di partire per rangitoto più tardi del previsto, ma comunque all'una eravamo sull'isola. 
è un'isola di origine vulcanica nata solo 600 anni fa, sotto gli occhi dei maori che abitavano l'isoletta attaccata motutapu. l'eruzione ha impiegato circa 200 anni a dare forma all'isola come è oggi, dopodiché il vulcano si è spento. 
è tonda tonda, a forma conica (dal vulcano) e con il cratere in mezzo. 
nonostante sia interamente formata di colate laviche, ultimamente l'isola si è riempita di vegetazione e questo crea dei bellissimi contrasti di colore: nero della terra, verde delle piante e azzurro del cielo (ebbene si, il cielo è finalmente diventato azzurro!).
anche se all'inizio del '900 qualcuno si era costruito qualche casetta per le vacanze, oggi rangitoto è una riserva naturale ed è completamente disabitata. rimangono quelle piccole casette del secolo scorso, ma non ci sono strade né bar, ristoranti, supermercati, e neanche centri medici. è natura incontaminata, insomma. 
l'amico neozelandese di giuli ci aveva consigliato rangitoto tra le mete da non perdere, in particolare la passeggiata fino alla cima del vulcano, che offre una vista incredibile su tutta la baia e permette di vedere la skyline di auckland. 
è circa un'ora di cammino. 
quello che non ci aveva detto è che conviene portarsi bombole di ossigeno e una doccia portatile, perché quando si arriva in cima si avrà sicuramente bisogno di entrambi. 

si cammina sulla pietra nera arroventata dal sole, in salita. 
a metà strada io ho ceduto: sudata come una medusa al sole mi sono seduta all'ombra di un albero e ho mollato giuli, che ha continuato il tragitto. dopo 5 minuti, però, ho iniziato a vergognarmi: la gente passava e io sembravo una vecchietta alla fermata dell'autobus, che non passa... gambe in spalla mi sono rimessa in cammino, leggermente rinfrescata dall'ombra in cui mi ero riposata. "arriverà la vetta, arriverà, non ti preoccupare" era la frase che continuavo a ripetermi, alternata a parole che è meglio non riportare qui... ho trovato un cartello che mi indicava la distanza per la vetta...


ok, 20 minuti ancora dani...
ho camminato per circa un anno e mezzo e poi....


COOOOOOSA???? ma non diceva 20 minuti un anno e mezzo fa????
il cartello che indicava gli ultimi due minuti era alla base di una scalinata degna di piazza di spagna, ma li ho fatti correndo manco fossi rocky, solo che alla fine, anzi che gridare "adriaaaaana", ho gridato "giuliiiii"... e però giuli neanche c'era. in compenso un ragazzo mi ha guardata con un misto di compassione e preoccupazione (si, non ero un bel vedere... ci sono foto che lo documentano, ma non le metto perché anche io ho un senso del pudore).
alla fine giuli l'ho trovato, era totalmente incredulo, non pensava minimamente che alla fine ce l'avrei fatta: mi ha confessato che anche lui stava per cedere, al cartello 15 minuti... ma alla fine ci siamo trovati, in pitz'e cuddu monti!
la discesa... lunghetta, ma veramente una passeggiata in confronto alla salita. 
il rietro a casa ha significato solo una cosa: letto.... più di 10 ore e mezzo di nanna filata. 


waiheke: spiaggia di oneroa
oggi, per l'ultima giornata neozelandese, abbiamo tenuto in serbo waiheke. il nome ha impostato il nostro programma: vista l'assonanza con la più famosa waikiki (waiheke in inglese con pronuncia neozelandese si pronuncia waihiki), siamo partiti con asciugamano, costume e voglia di mare!
abbiamo, però, trascurato un dettaglio non da poco: il vento.
waiheke: spiaggia di onetangi
nonostante il sole picchiasse come le peggiori giornate di caldo sardo, il vento soffiava in maniera paragonabile al maestrale di fine ottobre/inizio novembre (giuli dirà che esagero, ma non è vero). questo connubio di cose rendeva decisamente freschina la giornata, ma comunque assolutamente necessaria la protezione solare nelle poche parti che rimanevano esposte al sole. voi direte "si, vabbè, dani è freddolosa..." però sappiate che giuli, dopo una prima mezz'ora passata in costume, si è messo pantaloni della canadese (tuta per i non sardi) e felpa!
lamentele a parte, anche waiheke è davvero carina. è un isolotto di 92 km2, a 40 minuti da auckland. la sua economia è basata sul turismo e sul vino: quasi tutto il territorio è coperto di vigne da cui si ricavano vini di pregio internazionale, mentre le case sono super villoni con vetrate enormi vista mare (praticamente la vista mare c'è dappertutto: è piccolo piccolo come isolotto).
 abbiamo fatto il giro di 3 spiagge, ci siamo stesi a prendere il sole e il vento in tutte e 3, abbiamo visto un uccellino strano e io ho anche raccolto un paio di conchiglie...




















domani si parte per brisbane. siamo davvero emozionati, non abbiamo idea di cosa ci aspetterà ma siamo sicuri che sarà fantastico.
guardandole da auckland, brisbane e roma sono attaccate
l'altro giorno, sulla torre, ho avuto modo di notare una cosa: la lontananza è solo una questione di punti di vista...

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