venerdì 30 marzo 2012

non è l'el dorado


in questi giorni mi sto un po lamentanto di brisbane, perché non mi sta dando quello che mi aspettavo... mi è stato chiesto quindi cosa mi aspettassi....
qualche giorno prima di partire per l'australia avevo scritto un post, pensando di pubblicare il blog prima della partenza. il blog invece è parito quando ero già partita anche io, e quindi quel post è rimasto nel mio computer, senza essere pubblicato.
questo è quello che avevo scritto:

non molto tempo fa mi sono ritrovata a spiegare ad un colombiano il perché avessi scelto l'Australia.
"è un po l'El Dorado" gli ho detto, riferendomi all'immagine che quel paese così lontano ha iniziato ad avere ai miei occhi, "un posto in cui non è difficile riuscire a realizzare i tuoi sogni, in cui le cose funzionano bene come nel nord Europa, ma con lo stile di vita rilassato tipico del sud, il tutto accompagnato da splendide immagini di paesaggi immensi e totalmente diversi da quelli a cui sono abituata..."
El Dorado - mi ha spiegato - è una antica legenda nata proprio in Colombia, è l'abbreviazione di "el indio dorado" e racconta di un capo tribù indiano (per l'appunto, "el indio") che, nei riti di iniziazione, si ricopriva di polvere d'oro e si immergeva in un lago, lasciando l'oro nel fondo. I conquistadores ricercarono per anni le ricchezze del lago, senza successo.
quando sono tornata a casa, incuriosita, mi sono informata su questa legenda... è la storia dell'eterna ricerca, da parte dell'uomo, di un luogo fantastico, in cui tutti i bisogni materiali sono appagati e gli uomini vivono in pace. con la scoperta del "nuovo mondo" la ricerca si fece più intensa e, vedendo l'oro e gli smeraldi degli antichi capi tribù del Centro e Sud America, i conquistadores credettero davvero di esserci molto vicini, ma la loro avidità li spinse a non fermarsi e a cercare ancora.
così, l'El Dorado non lo trovarono mai. 
non so se l'Australia sia davvero l'El Dorado per me... metaforicamente parlando potrebbe esserlo: non cerco certo l'oro, ma un ambiente multiculturale, sereno e di rispetto reciproco, in cui il futuro non sia obbligatoriamente un punto interrogativo angosciante e, se è possibile, con il sole 365 giorni l'anno! (ok, quest'ultimo punto è più discutibile). in ogni caso, non farò in tempo a stancarmi, o a realizzare che in realtà, quel paese così lontano, non è tutto rose e fiori: 6 mesi non sono sufficienti per vedere i veri aspetti negativi di un intero continente, e l'Australia (forse) continuerà a rimanere nella mia mente come l'El Dorado... giusto per non farmi perdere la speranza! 
P.S.: nel 2010, poi, grazie alle immagini satellitari sempre più dettagliate, l'hanno trovato il vero El Dorado: 250 km di strutture circolari e poligonali al confine tra il Brasile e la Bolivia. (http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2010/01/06/visualizza_new.html_1651782391.html)

ecco, io mi aspettavo un posto in cui le cose funzionavano bene come nel nord europa, ma con lo stile rilassato di noi "terroni". me l'avevano sempre descritto così, e per me è veramente l'incrocio perfetto, lo stile di vita che ambisco ad avere in futuro. 
probabilmente da altre parti è così. a brisbane no. o quantomeno non sembra.
la gente è di corsa, ne più ne meno di quanto non lo sia nelle grandi città da noi; le macchine corrono forse più che da noi, e sicuramente più che nelle nostre grandi città, perché da noi in centro non trovi autostrade; i pedoni hanno l'ultima importanza (due giorni fa abbiamo assistito ad un incidente in diretta: hanno preso in pieno una ragazza che attraversava la strada, ha fatto un volo di diversi metri, ma per fortuna si è alzata in piedi, e in quel momento stava passando l'ambulanza); non offre grandi possibilità per i viaggiatori working holiday (come me e giuli) perché la gente non ti vuole assumere e formarti sapendo che poi lascerai il lavoro, e perché le case ti richiedono normalmente un contratto di 6 mesi. 
credo che se hai possibilità di trasferirti a lungo termine, brisbane offra buone opportunità professionali (ci sono una marea di annunci per lavori veramente ben retribuiti) perciò se non ti disturba il traffico e la frenesia, credo sia una bella città per vivere... ma, per la gente come noi, brisbane ha scritto addosso "vattene via" a caratteri cubitali. 
dei ragazzi che abbiamo conosciuto qui alla biblioteca sono partiti oggi, per lo stesso motivo, e altri due con cui sono adesso (sempre qui alla biblioteca) daranno a questa città un'altra settimana di possibilità e poi scapperanno anche loro. io e giuli ormai siamo vincolati per due settimane, visto che abbiamo trovato una casina (carissima) in cui abbiamo già pagato per le prime 2 settimane, ma il 14 aprile abbiamo già programmato la fuga!
spero che in questo tempo che ci rimane qui la città sappia mostrarci una prospettiva diversa, probabilmente riusciremo ad apprezzarla di più ora che abbiamo un lavoro (ah, si, ho trovato lavoro, lunedì inizio) e una casa pulita. speriamo bene.
comunque non è tutta così l'australia: oggi giuli è a coolangatta (gold coast, a 200 km da qui) per lavoro e dice che li, per quel poco che ha potuto vedere, c'è l'ambiente che ci aspettavamo noi... insomma, in un modo o nell'altro la troveremo quell'australia li!!!

lunedì 26 marzo 2012

animaletti a me!


ieri, per consolarci da una settimana un po deludente (casa, lavoro, pulizia... ma sorvoliamo), ci siamo concessi un regalo: una giornata al santuario dei koala!
il lone pine koala sanctuary è una specie di zoo che contiene tutte le specie esclusive dell'australia, riserva di koala più grande del paese (e quindi del mondo), nonché unico posto in cui si possono prendere in braccio e farsi una foto con loro.
villona
è un po fuori brisbane e abbiamo scelto di arrivarci in barca, risalendo il fiume della città per circa un ora, in modo da poter vedere brisbane secondo una prospettiva diversa. siamo passati in mezzo a quartieri veramente eleganti, con ville enormi fatte di vetrate giganti sul fiume, prati all'inglese con tappeto elastico che noi tutti avremmo voluto da piccoli, molo personale con tanto di "barchetta" attraccata. immagini che, per due persone che cercano casa, non sono molto belle, o meglio, creano una leggera invidia!

ma passiamo al dunque: quali sono gli animaletti tipici dell'australia?

canguro rosso
i canguri, per esempio. al lone pine i canguri sono tenuti liberi, all'interno di un'area piuttosto vasta, in cui si può accedere liberamente per poter girare in tutta tranquillità tra loro. volendo, si può acquistare del cibo e gli si può anche dare da mangiare. non so quanti canguri ci fossero, ma erano davvero tanti, e di vari tipi: c'erano i canguri grigi, quelli rossi (che sono quelli più grandi, possono arrivare fino a 1,90 m) e i wallaby, che sono delle specie di canguri più piccolini, più colorati e con un musetto che assomiglia lontanamente ad un cerbiatto. 

wallaby
i wallaby erano un po più timidi: quando ti avvicinavi a meno di un metro da loro, saltellavano allontanandosi di un metro o due. i canguri invece erano decisamente più tranquilli e si lasciavano avvicinare, per cibo e carezze; non ce lo aspettavamo, ma il pelo del canguro è veramente soffice!





canguro grigio

canguro rosso con prurito

canguro grigio

canguro rosso

canguro rosso

wombat
i wombat:     anche questi vivono solo in australia, e sono dei marsupiali decisamente ciccioni, della grandezza di un maialetto, pelosi, e con il muso di uno scoiattolo molto grasso, come dice giuli, uno scoiattolo gonfiato a pompetta. ne esistono di diverse specie, io sono riuscita a vederne 2, giuli una sola, e abbiamo la foto solo di quella, che purtroppo è più bruttina dell'altra, però è simpatica lo stesso!!!




diavoletto della tasmania
il diavoletto della tasmania: è un predatore, abbastanza aggressivo, ma comunque carino... purtroppo è un animale notturno, e quindi, giustamente, dormiva.
dingo
il dingo:    il dingo è una specie di coyote che, per via dell'isolamento dell'australia, non si è mai incrociato con altre specie di canidi. a vederlo così sembrava un cane, ma soprattutto, sembrava molto stanco!





pipistrello
i pipistrelli: vi ho già parlato dei pipistrelli di brisbane, no? beh, al lone pine ci hanno detto che sono i più grandi del mondo, li chiamano flying fox (cioè volpi volanti) perché sembrano delle volpi con le ali. non aspettatevi di vederli svegli di giorno (per fortuna nostra, direi!)






serpente più velenoso al mondo
purtroppo, tra gli animali per cui l'australia è famosa, ci sono anche i serpenti (e anche i ragni, ma almeno quelli non c'erano): in australia vivono i serpenti più velenosi al mondo: il più velenoso in assoluto è piuttosto timido, il secondo, invece, è pure aggressivo. un pitone di quelli che c'era li, non velenoso, riesce a mangiarsi addirittura un wallaby. quando ero nella zona dei serpenti avevo un'ansia terribile! che schifo!!! tra i rettili c'erano anche dei lucertoloni niente male, in libertà, e qualche coccodrillino (per fortuna non in libertà). e anche una ranocchietta verde verde!
lucertolone in libertà

coccodrillini


kookaburra
uccelli di tutti i tipi, coloratissimi, chiaccheroni, minacciosi o dormiglioni, ma quello che devo assolutamente citare è 
il kookaburra: è uno degli animali simbolo dell'australia e ha un verso che assomiglia molto ad una risata (purtroppo con noi non ha riso).



scheletro di ornitorinco
l'ornitorinco: è un animale molto particolare. è un mammifero, eppure depone le uova,ha il muso da papera (con tanto di becco piatto) e il corpo e coda da lontra, ed è anche l'unico mammifero velenoso: nelle zampe (o pinne?) posteriori ha due specie di speroni che rilasciano un veleno che crea una paralisi anche piuttosto prolungata. purtroppo vive al buio, in acqua, quindi non è facile fotografarlo.

pecore, emu, aquile, tacchini (non sono sicura fossero tacchini), pony... 

dulcis in fundo...
koala addormentato in una posizione quantomeno scomoda...

due koala appisolati insieme :)
i koala! koala, in una lingua aborigena, significa "non beve":  gli aborigeni avevano osservato che questo animale non scende quasi mai a terra e prende tutte le sue sostanze dalle foglie dell'eucalipto, per questo motivo l'hanno giustamente chiamato "non beve". per fortuna, nella loro lingua, il suono per dire "non beve" è anche molto carino e si addice perfettamente a quei cosini pelosini e culoni!
rispetto alla prima volta che abbiamo visto i koala, questa volta è stato sotto un certo punto di vista un po più triste perché sono tutti in cattività (mentre l'altra volta erano nella natura), però molto più togo perché ce li hai proprio vicino vicino e puoi osservarli veramente bene!
cucciolo dalle orecchie giganti
abbiamo visto koala di quasi ogni età (purtroppo non ce n'era neanche uno nei marsupi), dai cuccioli (che hanno le orecchie veramente grandi grandi, quasi quanto tutta la faccia) ai vecchietti con la cataratta e problemi di caduta di "capelli" (eh già, la calvizie colpisce anche loro). 
ve lo dico subito: non ho fatto la foto con loro... avevo pensato di farla, però poi ho pensato che mi sarebbero rimasti i suoi peli addosso e, se consideriamo le mie allergie e la mancanza di igiene del posto in cui stiamo vivendo, ho preferito rimanere il più pulita possibile. 

koala barroso picchia koala tranquillone
anche senza coccolarli però sono riuscita ad assistere ad alcune scene di vita vissuta di un koala: una rissa! non è facile immaginarsi un koala rissoso, meno che mai uno "barroso" (per i non sardi barroso si può spiegare con attaccabrighe, sbruffone... o cose del genere). eppure ieri uno dei koala se l'è proprio cercata: uno di loro era appallottolato tranquillamente sulla cima di un ramo, il barroso ha iniziato ad avvicinarsi... il primo l'ha guardato un po male, della serie "che vuoi? è pieno di rami, vattene da un'altra parte", ma il secondo ha continuato a salire, incurante degli sguardi e dei versi di fastidio dell'altro, fino a mettergli proprio le mani, ehm, le zampe addosso. il primo allora si è difeso e hanno iniziato a picchiarsi, rotolando giù dall'albero. sono risaliti, hanno continuato ad azzuffarsi fino a quando una delle ragazze che lavora li (beata) non è intervenuta a separarli! il barroso per 3 o 4 volte ha cercato di tornare dal primo, appena vedeva che la ragazza si allontanava correva di nuovo verso "il ring"... alla quarta volta se n'è fatto una ragione e s'è tranquillizzato sul suo ramo. i koala arrabbiati sono davvero comici: fanno dei grugniti che sono proprio uguali a quelli dei maiali, ma con quel musetto non riescono davvero a farti paura!



sembro terrorizzata, ma in realtà ero felice!
all'interno del parco c'era anche un negozietto che vendeva pupazzetti e cose simili come ricordini dello zoo... c'era un cerchietto con le orecchie da koala, mi sono pentita di non averlo comprato perché era troppo simpatico, ma almeno ho questa foto ricordo!


quando ci siamo incamminati verso la barca per tornare in città, proprio sulla riva del fiume (già fuori dallo zoo), la signora che lavora sulla nave ci ha fatto notare una cosa su un ramo di un albero: un pitone era steso li sopra da almeno 4 giorni, sicuramente stava digerendo qualcosa. agghiacciante: un pitone selvatico (ripeto, eravamo usciti dallo zoo), in libertà. una conclusione un po troppo paurosa per una giornata fantastica, ma pazienza... la mia memoria è piuttosto selettiva, e tenderò ad accantonare la paura di essere mangiata viva da un pitone in australia, spero.

venerdì 23 marzo 2012

un po di coccole

oggi la giornata non è iniziata fantasticamente: abbiamo deciso di spostarci dall'ostello per risparmiare un po, e andremo a stare per una settimana in una casa non lontana da dove stiamo ora, in attesa di trovare una casetta accogliente (perché quella in cui andiamo da domani non lo è!) o di una soluzione diversa (partire). considerando la camminata, la cappa di caldo e umido, e la delusione per aver visto un'altra casa che sa poco di casa, io ero un po giù...
giuli mi ha mandata a riposare in ostello mentre lui provvedeva alla spesa...
è tornato e mi ha detto di chiudere gli occhi...
mi ha preparato un pranzo sorpresa con pollo arrosto, insalata e una bottiglia di vino!
detto così non sembra, ma era veramente una cosa speciale, visto che stiamo andando avanti a panini e soprattutto visto che l'alcol qui è praticamente introvabile (per saperne di più sull'introvabilità dell'alcol andate a leggere nel blog di giuli giulianoforresu.blogspot.com.au/p/qui-australia.html).
mi ha ridato un sacco di energia (dopo un "leggero" abbiocco!!) e voglia di fare! 
ora, di nuovo alla ricerca.

forse domani andiamo in gita su un monte qui vicino, da cui c'è un bellissimo panorama: il monte coot-tha; dopodomani invece, abbiamo già prenotato, andiamo alla riserva di koala più grande del mondo, dove i koalini si possono anche prendere in braccio, si può dare da mangiare ai canguri, vedere i wombat e gli ornitorinchi! evvaiiii, animaletti a me!!!



ah, c'è una cosa che volevo farvi vedere da qualche giorno:



giovedì 22 marzo 2012

problemi


arrivano anche in australia, si, magari ci mettono un po di più, perché anche loro devono prendere l'aereo e probabilmente non sono neanche venuti in aereo, ma in cammello, vista la velocità con cui sono arrivati. ma sono arrivati.
per prima cosa la casa... quella bellissima casina di cui vi avevo parlato è andata in fumo. metaforicamente parlando. forse avrei preferito fosse andata letteralmente in fumo, invece in questo caso più che la casa a bruciare sono state le mie illusioni, e anche quelle di giuli.
in poche parole, la persona che doveva affittarcela era a sua volta in affitto, doveva lasciare la casa ma per contratto non poteva a meno che non trovasse dei sostituti. ci ha trovato, ma nel frattempo non ha pagato l'affitto, così gli hanno dato la notifica di sfratto e noi non abbiamo potuto prendere la nostra casina tutta colorata. per di più c'è stata anche la delusione nello scoprire che quel ragazzo che era stato veramente gentile in realtà non è stato così gentile come avevamo pensato. come ho detto in agenzia "we've been screwed" e non tradurrò, per non essere volgare in italiano ;)
il tutto succede proprio il giorno prima del nostro check-out dall'ostello, il carissimo ostello che avremmo felicemente smesso di pagare e che invece abbiamo dovuto rinnovare per almeno 2 notti.
poi sembra che stiamo inseguendo i posti di lavoro: già tre volte ci hanno detto "abbiamo assunto oggi una persona".
e, per darci la ciliegina sulla torta, ormai sono quasi 24 ore che non smette di piovere, ma piovere per davvero! qui tra l'altro è anche inutile l'ombrello, perché le gocce sfidano la gravità e ti arrivano da sopra, di lato e perfino da sotto, quindi in pochi secondi sei bagnato come un pulcino con un ombrello in mano. (ho anche notato che i camionisti hanno una grande passione: correre sulle pozzanghere vicino ai passanti... che simpatici!!!)
col tempo impari a rassegnarti alla pioggia, perché tanto sai che dopo poco sarai asciutto
impari a rassegnarti a vedere case terribili, perché sai che li fuori c'è anche la casina fatta apposta per te (ti chiedi solo perché diavolo dev'essere sempre la novantesima che vedi)
non impari a rassegnarti alle lamentele di giuli, ma impari che se lo sgridi capisce e per una decina di minuti smette (eheheh, muah!)
e comunque, in tutto ciò, c'è almeno una buona notizia, anzi, 2
la prima è che giuli ha trovato lavoro, lunedì inizia
la seconda è che finalmente abbiamo conosciuto una persona simpatica, con cui è piacevole chiaccherare e con cui forse stasera andiamo a berci qualcosa.

martedì 20 marzo 2012

koala pulcioso

avevo dimenticato di pubblicare questo video dei koala sulla great ocean road...


domenica 18 marzo 2012

benvenuti a brisbane


le previsioni del tempo per brisbane sul mio cellulare sono abbastanza esemplificative del tempo di questa città: sole, nuvola, pioggia, fulmine e punto interrogativo sopra, tutto in un'unica icona creata -credo- ad hoc per far capire quanto è facile prevedere il meteo in questa regione! potrebbero dire anche "chi vivrà vedrà" e andrebbe bene lo stesso!
appena arrivati a brisbane pioveva, e pioveva molto. tutto quello che vedevamo intorno a noi mentre andavamo in treno verso il centro era completamente allagato... ci siamo anche spaventati, vista l'alluvione dell'anno scorso in questa zona che aveva completamente sommerso quasi tutte le case (visto che in australia c'è la cultura della villettina piano terra/primo piano e giardinetto intorno per tutti). infondo infondo, però, vedevamo un metro quadro di cielo azzurro... dando conferma alle previsioni del mio cellulare, in meno di 20 minuti il cielo si è schiarito facendo arrivare un bel sole caldo caldo. non che senza il sole non facesse caldo... avete presente quando entrate in un bagno in cui qualcuno si è fatto una doccia bollente di 20 minuti? ecco, questa è l'aria che si respira a brisbane. 
bisogna proprio essere determinati per mettersi la protezione solare come consigliano: con questo caldo e umidità si suda veramente tanto e la crema non aiuta!
in ostello (un ostello veramente carino e ben fatto) c'è un job club che aiuta i backpackers (traducendo letteralmente dall'inglese gli zaini in spalla) a cercare un lavoro in città... abbiamo fatto domanda e siamo usciti per una passeggiata.
brisbane è bellissima! un fantastico intreccio di architettura e parchi che si estendono lungo la serpentina del fiume che divide la città tra nord e sud. ponti colorati e futuristici uniscono le due parti sia per i pedoni che per le auto.... soprattutto per le auto...
col tempo (e neanche troppo tempo) infatti abbiamo notato che brisbane non è fatta per i pedoni, e neanche per i ciclisti: anche in pieno centro passano strade a 3 corsie per ogni senso di marcia in cui le macchine hanno assoluta precedenza. non esistono strisce pedonali se non nei semafori che sono comunque organizzati molto male costringendo i pedoni ad aspettare per molti minuti sotto il sole cocente o sotto le piogge torrenziali. i mezzi di trasporto sono veramente cari e non esistono abbonamenti (anche se oggi ho scoperto che con una carta - che abbiamo comprato - hai la possibilità di pagare solo i primi 10 spostamenti della settimana e poi gli altri sono gratis), e sono talmente tanti gli autobus che non è facile capire dove andare!
siccome in australia tutto è enorme, allora anche gli animali si sono adeguati allo standard (non volevano complessi di inferiorità, da una parte è comprensibile): la prima sera, passeggiando lungo la riva sud del fiume, in una zona bellissima e molto ricca dal punto di vista culturale, ho visto una cosa enorme nera volare verso un albero e finirci dentro muovendo tutti i rami. la mia solita frase:

-giuli cos'era?

ma lui non aveva visto la cosa volare e, vedendo solo i rami muoversi, ha pensato fosse una scimmia...

-uuuhhh una scimmiaaa!!! (scema io che ci casco, pur avendo visto la "scimmia" volare)

ci avviciniamo ai rami e questi cosi enormi iniziano ad urlare e muoversi tutti insieme... pipistrelli enormi, più di mezzo metro di topo volante! abbiamo capito che non ci dobbiamo avvicinare agli alberi la notte. ok.
continuiamo la nostra passeggiata e vediamo una ragnatela con in mezzo un ragno di almeno 5 cm dall'aspetto minaccioso, però devo dire che, a differenza dei pipistrelli, il ragnetto non ci ha minimamente calcolato... meglio così!
comunque, passiamo alle notizie vere e proprie: abbiamo trovato casaaaa!
io ho sempre impiegato tra le 2 e le 3 settimane per trovare una casina accogliente, giuli non ha mai visto più di due case prima di trovare quella perfetta... quindi diciamo che partivamo con delle aspettative diverse, almeno per quanto riguarda la tempistica... ieri abbiamo visto una casa in cui avevamo riposto un sacco di speranze, il quartiere era veramente carino, ordinato, silenzioso, verde... la casina in cui dovevamo andare noi era una catapecchia a vederla da fuori... ok, non scoraggiamoci, entriamo a vederla.... corridoio per arrivare alla nostra porta... occhio giuli non pestare la blatta.... volete che prosegua? io no.... giuli era veramente depresso e demoralizzato... 
oggi, secondo appuntamento: villetta carina, con palma all'ingresso... da fuori passa il nostro esame. vediamola dentro. nuovissima, pareti lilla e rosse, pavimento in parquet, luminosissima, bagno spazioso (nella cui porta c'è scritto bathroom), salotto veramente grande, camera da letto (nella cui porta c'è scritto bedroom) con doppio armadio a muro, cucinino attrezzato, lavatrice... perfetta... solo un dettaglio: manca il letto. porca miseria! ma alla fine abbiamo deciso di prenderla, ci compriamo il letto e pazienza, non capita tutti i giorni di vedere una casina così carina!
quindi, anche se so che è lontano, sappiate che c'è un sacco di spazio per ospitarvi!!!

mercoledì 14 marzo 2012

rangitoto e waiheke


ieri, dopo una notte di scarso riposo per entrambi (anche se giuli dice che ho russato sonoramente, mentre io ho sofferto particolarmente il suo essersi messo a stella nel letto) abbiamo deciso di partire per rangitoto più tardi del previsto, ma comunque all'una eravamo sull'isola. 
è un'isola di origine vulcanica nata solo 600 anni fa, sotto gli occhi dei maori che abitavano l'isoletta attaccata motutapu. l'eruzione ha impiegato circa 200 anni a dare forma all'isola come è oggi, dopodiché il vulcano si è spento. 
è tonda tonda, a forma conica (dal vulcano) e con il cratere in mezzo. 
nonostante sia interamente formata di colate laviche, ultimamente l'isola si è riempita di vegetazione e questo crea dei bellissimi contrasti di colore: nero della terra, verde delle piante e azzurro del cielo (ebbene si, il cielo è finalmente diventato azzurro!).
anche se all'inizio del '900 qualcuno si era costruito qualche casetta per le vacanze, oggi rangitoto è una riserva naturale ed è completamente disabitata. rimangono quelle piccole casette del secolo scorso, ma non ci sono strade né bar, ristoranti, supermercati, e neanche centri medici. è natura incontaminata, insomma. 
l'amico neozelandese di giuli ci aveva consigliato rangitoto tra le mete da non perdere, in particolare la passeggiata fino alla cima del vulcano, che offre una vista incredibile su tutta la baia e permette di vedere la skyline di auckland. 
è circa un'ora di cammino. 
quello che non ci aveva detto è che conviene portarsi bombole di ossigeno e una doccia portatile, perché quando si arriva in cima si avrà sicuramente bisogno di entrambi. 

si cammina sulla pietra nera arroventata dal sole, in salita. 
a metà strada io ho ceduto: sudata come una medusa al sole mi sono seduta all'ombra di un albero e ho mollato giuli, che ha continuato il tragitto. dopo 5 minuti, però, ho iniziato a vergognarmi: la gente passava e io sembravo una vecchietta alla fermata dell'autobus, che non passa... gambe in spalla mi sono rimessa in cammino, leggermente rinfrescata dall'ombra in cui mi ero riposata. "arriverà la vetta, arriverà, non ti preoccupare" era la frase che continuavo a ripetermi, alternata a parole che è meglio non riportare qui... ho trovato un cartello che mi indicava la distanza per la vetta...


ok, 20 minuti ancora dani...
ho camminato per circa un anno e mezzo e poi....


COOOOOOSA???? ma non diceva 20 minuti un anno e mezzo fa????
il cartello che indicava gli ultimi due minuti era alla base di una scalinata degna di piazza di spagna, ma li ho fatti correndo manco fossi rocky, solo che alla fine, anzi che gridare "adriaaaaana", ho gridato "giuliiiii"... e però giuli neanche c'era. in compenso un ragazzo mi ha guardata con un misto di compassione e preoccupazione (si, non ero un bel vedere... ci sono foto che lo documentano, ma non le metto perché anche io ho un senso del pudore).
alla fine giuli l'ho trovato, era totalmente incredulo, non pensava minimamente che alla fine ce l'avrei fatta: mi ha confessato che anche lui stava per cedere, al cartello 15 minuti... ma alla fine ci siamo trovati, in pitz'e cuddu monti!
la discesa... lunghetta, ma veramente una passeggiata in confronto alla salita. 
il rietro a casa ha significato solo una cosa: letto.... più di 10 ore e mezzo di nanna filata. 


waiheke: spiaggia di oneroa
oggi, per l'ultima giornata neozelandese, abbiamo tenuto in serbo waiheke. il nome ha impostato il nostro programma: vista l'assonanza con la più famosa waikiki (waiheke in inglese con pronuncia neozelandese si pronuncia waihiki), siamo partiti con asciugamano, costume e voglia di mare!
abbiamo, però, trascurato un dettaglio non da poco: il vento.
waiheke: spiaggia di onetangi
nonostante il sole picchiasse come le peggiori giornate di caldo sardo, il vento soffiava in maniera paragonabile al maestrale di fine ottobre/inizio novembre (giuli dirà che esagero, ma non è vero). questo connubio di cose rendeva decisamente freschina la giornata, ma comunque assolutamente necessaria la protezione solare nelle poche parti che rimanevano esposte al sole. voi direte "si, vabbè, dani è freddolosa..." però sappiate che giuli, dopo una prima mezz'ora passata in costume, si è messo pantaloni della canadese (tuta per i non sardi) e felpa!
lamentele a parte, anche waiheke è davvero carina. è un isolotto di 92 km2, a 40 minuti da auckland. la sua economia è basata sul turismo e sul vino: quasi tutto il territorio è coperto di vigne da cui si ricavano vini di pregio internazionale, mentre le case sono super villoni con vetrate enormi vista mare (praticamente la vista mare c'è dappertutto: è piccolo piccolo come isolotto).
 abbiamo fatto il giro di 3 spiagge, ci siamo stesi a prendere il sole e il vento in tutte e 3, abbiamo visto un uccellino strano e io ho anche raccolto un paio di conchiglie...




















domani si parte per brisbane. siamo davvero emozionati, non abbiamo idea di cosa ci aspetterà ma siamo sicuri che sarà fantastico.
guardandole da auckland, brisbane e roma sono attaccate
l'altro giorno, sulla torre, ho avuto modo di notare una cosa: la lontananza è solo una questione di punti di vista...

martedì 13 marzo 2012

seconda occhiata



skyline di auckland dal porto


grattacieli
ad una seconda e terza occhiata, auckland sembra meglio di quello che era sembrata appena arrivati; se è vero, infatti, che non ha molto di speciale, è anche vero che quel po' che ha di speciale è bello davvero.
il tempo non ci è stato amico in questi primi giorni: vento forza mille e pioggia... in alcuni momenti "piovevano cani e gatti", come si dice in inglese.
quindi niente rotorua (una località a tre ore di macchina da qui, in cui si trovano geyser e pozze di fango naturali). 
aspettiamo domani e dopo per fare un giro turistico di rangitoto (un'isoletta di origine vulcanica a mezz'ora di traghetto da auckland) e una giornata a waiheke, un'isoletta poco più lontana di rangitoto, ma sempre nella baia.
abbiamo gestito il nostro tempo in accordo con il tempo metereologico e siamo riusciti a strappare qualche bell'immagine di questa città, la più lontana che esista da cagliari.
porto
il porto è carino, ben organizzato, e soprattutto molto vivo... sarà che c'è la tappa di una gara mondiale di vela (volvo world cup), però credo che se questa tappa fosse stata a cagliari al massimo avrebbero chiuso il porto alle macchine e ciccia. qui invece ci sono concerti, simulazioni, giochi... addirittura un piccolo cinema in 3d che proietta documentari sulle barche a vela... e tra i vari cibi c'era anche un chioschetto che preparava la pizza col forno a legna! (buon voto per la cottura, però quando impareranno che la salsa al pomodoro non è sugo con aglio e cipolla????)
il giro al porto è stato fatto più volte in due giorni: come negare a giuli un altro giro, e un altro ancora, quando vedi quel sorriso emozionato quando passa vicino alla new zealand???
tra una nuvola e l'altra vedevamo la sky tower, e iniziavamo a pensare come sarebbe stata la nostra cena li sopra...
....FAVOLOSA!!!
ma proseguiamo per ordine.
la sky tower è la torre più alta di auckland, è stata costruita 15 anni fa, è alta più di 300 metri, è il punto da cui sparano i primi fuochi d'artificio al mondo per capodanno, e, logicamente, è il simbolo della città. di giorno è imponente, di notte è affascinante. il suo ponte di osservazione offre una visuale di auckland e della baia a 360° e, se il tempo è bello, si può vedere fino a 82 km di distanza. da li sopra si può fare lo skywalk (ti imbragano e ti fanno camminare su un corridoio di acciaio intorno alla torre, a 194 metri di altezza), lo skyjump (ti lanci giù dalla stessa altezza, una specie di bungy jumping ma senza il rimbalzo), puoi semplicemente goderti la vista, oppure si può decidere di andare a mangiare in uno dei ristoranti panoramici.
avevamo una cena in programma li, un regalo per il compleanno di giuli che non vedevamo l'ora di riscuotere. ci siamo agghindati per bene e siamo andati a goderci la vista prima della cena. 

il panorama
purtroppo il cielo non era limpido, aveva piovuto tutto il giorno e le nuvole non se n'erano ancora andate, ma la vista era impressionante anche così! 
tutto quello che, visto dalla nostra veneranda altezza umana, sembrava rispettabilmente alto e grande, da li su era  veramente piccino. abbiamo scelto di andare al tramonto, per vedere pian piano le luci accendersi e la città cambiare aspetto dal giorno alla notte.     fantastico.
tutte le pareti sono di vetro, inclinate verso l'esterno, in modo da farmi venire le vertigini ancora di più di quanto non mi vengano con le pareti dritte... e in alcuni punti il pavimento è in cristallo, per darti l'impressione di star camminando sul vuoto. inutile dirlo: non ci sono passata sopra (qualcuno mi ha chiamata fifona... vero marcello? eheh), però giuli si è fatto un sacco di passeggiate li sopra: mentre ci camminava si cantava da solo la canzoncina di guerre stellari e voleva essere chiamato julian skywalker!! ahahha!

la cena
il ristorante era al 53° piano, il piano dello skywalk, cioè a 194 metri. ci hanno fatto sedere affianco alla vetrata. una vista mozzafiato. bottiglia di oyster bay, un chardonnay neozelandese per accompagnare un menù di mare veramente assortito e buonissimo. fortunatamente era un buffet, così potevamo scegliere cosa mangiare e, soprattutto, potevamo mangiarne quanto volevamo. sushi, sashimi, gamberoni, arselle, capesante, baccalà, salmone, fish and chips, dei molluschi troppo carini che sapevano di granchio, astice, tonno, mille altre cose che non sono riuscita a prendere causa dimensione stomaco; insalate varie, patate, riso, pasta; sul fronte carne c'erano agnello, pollo e maiale; e poi c'erano i dolci... 10 tipi di dolci mignon da leccarsi i baffi (inutile dirlo: li ho provati tutti!). ma oltre al cibo delizioso anche il servizio era veramente eccezionale: ci hanno coccolato dall'inizio alla fine (ci riempivano i bicchieri ogni volta che si avvicinavano al fondo, ci cambiavano il piatto 2 minuti dopo che avevi finito la portata, ci hanno messo una candelina romantica per "dare una scintilla alla nostra serata" - e questa l'hanno messa solo a noi, perché abbiamo fatto amicizia con un cameriere). dopo la cena avevamo altri 45 minuti da passare sul piano di osservazione, questa volta di notte. 

il panorama, parte II
poche parole, vi lascio le immagini.






siamo tornati a casa emozionati e davvero felici.

giuli, il sacco a pelo e la mascherina.
purtroppo, in questo post non ci sono animaletti, a meno che non vogliate far passare questo ---->
come animale raro ed inconsueto... si, ok, non è tenero come un koala, ma in compenso ha la forma di una foca, no? :)

sabato 10 marzo 2012

dalle stelle alle stalle


questa è la mia prima impressione appena arrivati a auckland.
spero di cambiarla dandole una seconda occhiata, ma a prima vista auckland mi sembra una città in decandenza, sporca e disordinata. certo, il termine di paragone che sto usando ora è veramente alto: queenstown per quanto riguarda la nuova zelanda e melbourne per quanto riguarda le grandi città, due veri gioiellini. non è facile mantenere le aspettative quando si è visto posti come quelli.

io comunque sto già programmando un paio di gite: waiheke island e rotorua
nomi esotici, eh?

venerdì 9 marzo 2012

piopiotahi - milford sound


è stato classificato tra i posti più belli del mondo. una volta che lo si vede, si capisce il perché.
milford sound - piopiotahi
piopiotahi (il nome maori di milford sound) è un enorme fiordo che si incunea per 15 km nelle alpi del sud ovest della nuova zelanda, circondato da montagne che si stagliano per oltre 1200 metri direttamente a picco sul mare. il picco più alto, mitre peak, è di 1682 metri, uno tra i più alti del mondo (tra quelli che emergono direttamente sul mare, logicamente). per fare un paragone nostrano, è 4 volte la falesia di cala sisine. 
sound, in inglese, indica una valle di un fiume inondata dal mare. a piopiotahi sfociano ben due fiumi che scendono rapidamente dai ghiacciai perenni delle montagne circostanti formando splendide rapide e cascate dalle acque cristalline.
il fiordo si trova all'interno del fiordland national park, il parco nazionale più grande della nuova zelanda; si tratta di 3 milioni di acri (12.000 kmq, per farci un'idea la sardegna misura 24.090 kmq) di foresta pluviale incontaminata, percorsa solo da una strada costruita durante la seconda guerra mondiale. Per arrivare a piopiotahi devi passare in quella strada, attraverso un centinaio di km di montagne altissime con ghiacciai perenni da cui scendono ripidi torrenti, vallate strettissime nelle quali ci si sente piccoli come una formica e in cui si provano sensazioni che non sono descrivibili. nessuna foto è in grado di rendere la maestosità di questi posti, so che l'ho già detto per la great ocean road, però è vero: nelle foto non si capisce la grandezza! ieri, dopo che siamo tornati, guardavo le foto sul computer... i massi dentro il fiume visti nelle foto sembrano ciottoli, mentre in realtà sono di qualche metro di altezza. quando stavamo facendo la crocera nel fiordo abbiamo cercato di fotografare gli elicotteri in mezzo al paesaggio, per avere un paragone di grandezza, ma sono talmente piccoli che neanche si vedono...
stirling falls: cascate di 155 metri
massi enormi
che nella foto sembrano ciottoli
mirror lake
il parco è abbastanza vicino a queenstown, ma la strada che lo percorre è una sola e per arrivarci bisogna fare un giro piuttosto lungo, sono circa 4 ore di autobus da qui. lungo la strada abbiamo attraversato alcuni dei posti in cui hanno girato il signore degli anelli, e in cui gireranno il film sugli hobbit: paesaggi sconfinati, mozzafiato. laghi enormi e laghetti piccini in cui si riflette tutto come un perfetto specchio (mirror lake), montagne altissime ma dai profili morbidi, prati vastissimi in cui, se non fosse stato per il poco tempo a disposizione, avrei corso e saltato come una cavalletta fino a non avere più fiato... 
foche al sole
prato (e io che corro)
nel fiordo, siamo passati sotto alcune cascate alte 155 metri (un palazzo di 50 piani circa), abbiamo visto i delfini giocare nelle onde create dalla barca, siamo sbucati nel mar di tasmania e tornati indietro, abbiamo visto le foche rotolarsi a fatica sulle rocce sotto il sole rovente (un po' come faccio io la mattina quando non voglio alzarmi dal letto)...
purtroppo, non abbiamo visto neanche un kiwi. per rifarmi, vi faccio vedere uno dei corti più belli che abbia mai visto, vincitore del premio youtube animazione di qualche anno fa.
delfini
per me è strano vivere le 4 stagioni in un giorno solo, ma ieri, dall'alba al tramonto, ho potuto ghiacciarmi con maglione e giubbotto sperando che l'autista attaccasse il riscaldamento, pranzare in maglietta e digerire mentre sudavo in canottiera. 
se non fosse dall'altra parte del mondo vi direi di venire subito qui, essendo così lontano vi suggerisco di venire qui appena potete. ne vale la pena!