martedì 22 maggio 2012

tornata a testa in su


non potevamo parlarne sul blog, perché avevamo deciso di fare uno scherzo a degli amici (scherzo che è riuscito, ma non avevamo calcolato i rischi che potevano derivarne....), ma in realtà già da tempo avevamo richiesto il cambio dei biglietti per il rientro. 
dopo cairns abbiamo realizzato che quegli ultimi soldini che avevamo dovevano essere assolutamente spesi per vedere tutte quelle cose che ci eravamo programmati di vedere, anzi che rischiare di spendere tutto in cerca di lavoro e non poterci godere l'australia nei suoi posti migliori. abbiamo chiamato fede ed è riuscita a trovarci dei posti per il 14 maggio, esattamente 2 settimane dopo, per questo motivo le ultime settimane sono state di viaggio intenso e bellissimo!
le ultime due tappe erano i due simboli più importanti e conosciuti dell'australia, uluru e sydney, che hanno messo la ciliegina sulla torta alla nostra splendida esperienza.
con il senno di poi ci siamo resi conto che probabilmente, se fossimo andati direttamente a sydney per cercare lavoro, l'avremmo trovato in un batter d'occhio (come hanno tenuto a precisare due commessi in un negozio il giorno prima di partire, mentre insistevano perché annullassi il biglietto di rientro e mi concedessi ancora 2 settimane di tempo per trovare un lavoro "perché a sydney si che lo trovi, tranquilla!!"). in effetti in quei pochi giorni in cui siamo stati li ho trovato, senza neanche cercarne, 4 o 5 negozi con il cartello "staff wanted" e non ho neanche guardato su internet, ma immagino che ne avrei trovato a bizzeffe... dopo essere uscita da quel negozio (quello con i 2 commessi ospitali) sono ricaduta per qualche oretta nella tristezza legata al non aver lavorato, ma fortunatamente mi è passata pranzando. 
il mio attaccamento all'idea che "prima o poi un lavoretto lo trovo" ha fatto si che non chiudessi il mio conto australiano insieme a giuli a cairns... tanto lo si può chiudere in qualsiasi filiale in tutta australia... e così l'ho chiuso a sydney, dove un "simpaticissimo" impiegato non mi ha fatto tenere la mia carta di credito fuxia e l'ha tagliata di fronte ai miei occhi (giuli la sua l'ha potuta tenere per ricordo!) proprio il giorno in cui avevo bisogno di un incoraggiamento visto che da li a 10 ore mi sarei imbarcata in un pienissimo aereo per attraversare mezzo mondo chiusa in un quarto di metro quadro di sedile chinese size!
inutile dirlo, il viaggio è stato veramente stancante... al contrario dell'andata l'aereo era praticamente tutto pieno e non siamo riusciti a dormire niente. ogni stop over era una manna dal cielo perché significava che finalmente ci si poteva sgranchire un po, ma era comunque tremendo pensare che dopo poco ci saremmo riinfilati nella nostra lattina...
alla fine, dopo troppe ore, siamo arrivati a roma e poi a cagliari, dove finalmente abbiamo mangiato LA pizza, quella che in australia hanno definito "senza cibo", quei poveri ignoranti! eheheh! 
il rientro non è stato traumatico, avevo voglia di rivedere mia mamma e tutti quanti... l'amarezza del non aver trovato lavoro è stata superata da molto, e questo viaggio mi ha regalato una grandissima carica che non vedo l'ora di poter sfruttare al meglio qui in sardegna (o dove potrò). tra l'altro, per il momento, non ho ancora visto piccioni, ma solo enormi e coloratissimi fenicotteri, che rendono il passaggio alla nostra fauna molto più graduale e piacevole!

domenica 13 maggio 2012

un sogno alto e bianco

fin da piccola volevo assolutamente vedere quell'edificio, alto, bianco e tutto arrotondato che avevo sempre visto in tv... quando i miei zii sono andati in austria, e io avevo capito australia (non conoscendo l'austria... ero piccola!), ero troppo contenta del fatto che qualcuno che conoscevo era andato li, ed ero sicura che un giorno ci sarei andata anche io.
così, quando l'altro giorno ho visto per la prima volta l'opera house, ho provato un'emozione che avevo provato solo un'altra volta, esattamente quando sono uscita dalla stazione a venezia e sono entrata in quel piccolo mondo antico. l'opera house non è il capolavoro che è venezia, ma è sicuramente più un mio sogno di quanto non lo fosse venezia.
era nuvoloso in quel momento, e quindi quelle volte bianche non splendevano e non creavano il forte stacco con il cielo azzurro che normalmente si vede nelle immagini di sydney, ma era in ogni caso spettacolare.
tutta la città lo è, o almeno tutte le parti che abbiamo visto fin'ora, perché, oltre ad essere bellissima, è anche molto molto grande: ha un estensione di 7 volte parigi, avendo più o meno un terzo della sua popolazione!
lo stile del cbd (il centro) è molto originale, perché fonde in maniera elegante l'antico delle costruzioni originarie del 7 e 800 con il moderno dei super grattacieli, il tutto perfettamente studiato su una enorme baia che già di suo crea delle forme bellissime e che rende la città ancora più speciale. 
l'insenatura del centro della città, chiamata circular quay, è un porticciolo da cui partono tutte le navi per vedere la baia, ed è racchiusa tra l'opera house a est e l'harbour bridge, secondo simbolo della città, a ovest. l'intera zona è un monumento a cielo aperto in cui tutto è estremamente curato e perfezionato per la goduria degli occhi dei turisti, sia alle luci del giorno che a quelle della notte.
non so dire, infatti, se l'opera house è più bella di giorno o di notte... nelle foto vince sicuramente di notte, perché si riflette sull'acqua della baia raddoppiando la bellezza.
ci siamo concessi un piccolo lusso, una cenetta in un ristorantino proprio di fronte all'opera house, in cui la cameriera ci ha preso in simpatia e ci ha tenuto da parte l'ultimo tavolo esterno, in modo da avere la vista migliore... sembrava che l'opera house stesse cenando con noi!
una cenetta buonissima a base di coccodrillo e canguro. si, lo so, è crudele mangiare il canguro dopo averne cercati tanti durante il viaggio e averne coccolato un cucciolo, però non mi ricapiterà più, almeno una volta dovevo provarlo... e devo dire che è davvero molto buono! e anche il coccodrillo era buono... sa di pollo... se sapesse di sapere di pollo il coccodrillo andrebbe via a testa bassa!

informazione gratuita: il settimo boomerang l'abbiamo preso in un materiale indistruttibile.... e questo torna! giuli l'ha acchiappato due volte! (a me cade ancora un po a sinistra...)
opera house e harbour bridge dai botanic gardens



sabato 12 maggio 2012

uluru e kata tjuta


ho scritto questo post qualche giorno fa, e lo pubblico solo ora per mancanza di internet. considerando che la connessione è a "scrocca" da un fast food impiegherei un anno a mettere le foto, perciò niente foto!

meraviglia delle meraviglie! si capisce bene perché sia diventato uno dei simboli dell'australia... uluru (che in lingua originale, abbiamo scoperto, si pronuncia con l'accento sulla prima u) è un posto da sogno! non posso fare un paragone con la barriera corallina, perché si tratta proprio di due mondi diversi, però c'è da dire che se i pesci vivono in mondi strepitosi, anche qui sopra i paesaggi non scherzano!!
la gita era organizzata benissimo, con due guide dall'accento australiano 100% mooolto difficili da capire ma comunque molto simpatici. avevamo tutto incluso, dalla colazione alla cena, passando per millemila spuntini in cui ci offrivano caramelle gommose, frutta e tortine!
siamo partiti ieri mattina molto presto da alice springs, avevamo circa 400 km da fare e in questi casi il mattino ha l'oro in bocca. gli altri dovevano tornare ad alice springs la notte stessa, io e giuli abbiamo prenotato per due notti nel villaggio più vicino ad ayers rock (nome inglese di uluru), una specie di resort nel deserto, con alberghi che vanno dall'ostello agli hotel più lussuosi con camere da 1800$ a notte (inutile dire che noi siamo in ostello).
poco dopo la partenza abbiamo visto il sole sorgere e da quel momento abbiamo iniziato ad osservare intorno. tutto il percorso è abbastanza simile: centinaia di km di deserto, composto da dune di sabbia rossa coperte da bassi cespuglietti giallo/verdastro un po secchi, e qualche albero di eucaliptus e di molga (o mulga?) qua e la. può essere un po monotono per chi ci vive, ma sicuramente non per chi, come noi, si fa più di 16mila km per vedere queste terre. le strade, poi, anche quelle sono fantastiche: dritte, infinite e orlate di rosso. dopo un paio di centinaia di km abbiamo visto in lontantanza una montagna rossa, non era uluru, anche se in molti si sono confusi. era mount connel (o connor... non è facile capire quando parlano!), rosso come uluru, ma somigliava più che altro a quegli altipiani che si vedono disegnati in lontanaza insieme ai cactus nelle illustrazioni dei deserti nord americani... 
uluru si inizia a vedere già a 50 km di distanza, e si vedrebbe anche prima se non ci fossero le dune a bloccare la vista: è una montagna completamente rossa veramente imponente, non tanto per l'altezza che non supera i 400 metri, quanto per il fatto che è un'enorme monolite che si alza da solo in mezzo alle pianure del deserto... non può non essere imponente! fin da lontano si vedono subito le striature verticali (roba di geologia, non ne capisco molto, però è bello vedere quelle linee!) e dei "disegni" circolari neri che, solo quando ci si avvicina si capisce, altro non sono che ombre all'interno di buchi nella roccia.
prima di avvicinarci a uluru, però, siamo andati a kata tjuta. kata tjuta significa "molte teste" ed, effettivamente, a guardare da lontano questa formazione di rocce arrotondate, sembra davvero di vedere molte teste! da vicino, più che molte teste, a me son sembrati molti cappelli, di quelli tipo da cow boy però più alti... l'unica pecca della gita di ieri è stato il poco tempo che ci hanno concesso per fare il sentiero sotto queste enormi rocce, 40 minuti è il tempo appena sufficiente per andare e tornare, ma in questi casi bisogna tenere conto anche della necessità di soffermarsi almeno un pochino ad osservare e ascoltare. sarebbe stato bello sentire l'assoluto silenzio di quel posto, purtroppo, oltre al poco tempo, c'era anche un gruppo di tedeschi piuttosto chiassoso... la passeggiata è stata molto bella in ogni caso.
vicino ad uluru hanno costruito il cultural center, un centro in cui vengono spiegati alcuni aspetti della vita, della cultura e delle tradizioni delle popolazioni che per millenni hanno abitato quelle terre prima dell'arrivo degli europei, in che modo l'arrivo dei bianchi ha cambiato le loro vite e quali sono stati i passi (molto lenti) che sono stati compiuti dal governo australiano prima di restituire quelle terre ai loro legittimi proprietari, o come loro si definiscono, custodi. pur essendo nel mezzo del deserto, la zona in cui sorge uluru è particolarmente ricca: la bassa vegetazione (il "bush") che lo circonda è una fonte di alimenti carichi di vitamine, da alcuni alberi e cespugli si possono estrarre sostanze antibiotiche e curative, l'acqua scorre a pochi metri sotto terra e non è difficile attingervi, per di più, per molti mesi all'anno, in una zona obreggiata tra le varie "insenature" della roccia, si trova una pozza d'acqua in cui molti animali si riversano al tramonto per bere e possono essere facilmente cacciati. gli anangu, cioè le popolazioni aborigene di queste terre, ne hanno custodito i segreti fin dall'alba dei tempi, tramandandosi il sapere di generazione in generazione. l'arrivo dei bianchi, con i conseguenti allevamenti e soprattutto la caccia all'oro, ha fortemente alterato gli equilibri della terra rischiando di comprometterli per sempre. gli anangu si sono battuti affinchè quei territori venissero rispettati secondo le leggi della natura che loro conoscevano e, solo nel 1985, sono finalmente riusciti a riavere indietro i loro spazi, a condizione che per 99 anni la zona di uluru e kata tjuta venga affittata all'ente parchi nazionali. a me più che una condizione sembra un ricatto, soprattutto perché il governo concede la possibilità ai visitatori del parco di scalare la roccia mentre per gli anangu è un gesto inappropriato in quanto è una montagna a loro sacra ed è fatta per guardare e ascoltare, non per camminarci sopra. devo dire però che, anche per quanto dicono al centro culturale, le decisioni sulla gestione del parco stanno venendo prese di comune accordo e che le due etnie (bianchi e aborigeni) stanno lavorando insieme nel migliore dei modi. noi, da parte nostra, abbiamo notato nelle nostre guide un evidente rispetto delle tradizioni e delle volontà degli anangu.
dopo questa visita decisamente istruttiva abbiamo continuato andando finalmente a vedere la roccia. il giro di uluru è di circa 10 km, noi non avevamo nè il tempo nè la voglia di fare un giro del genere e così le nostre guide ci hanno portato nei punti principali in pullman e da li abbiamo fatto delle mini passeggiate per vedere i vari punti importanti sia dal punto di vista geologico che per la cultura degli aborigeni. molte delle leggende purtroppo non le abbiamo capite, sempre per via degli accenti stretti dell'entroterra, ma quelle che abbiamo capito erano molto belle. la parte che mi è piaciuta di più è stata quella vicino alla pozza d'acqua, da li si osservano benissimo tutte le forme rotondeggianti della roccia e si possono notare le tonalità di colore che prende quando è bagnata, quando è all'ombra o quando è al sole. è semplicemente meravigliosa! per di più in quel punto si è svolta, secondo la leggenda, la lotta finale tra due dei personaggi della mitologia anangu, e si possono vedere facilmente i segni della battaglia!
la ciliegina sulla torta, quello che tutti ti dicono che devi assolutamente vedere quando vai ad uluru, era il tramonto. c'è una zona particolare in cui si va per osservare il tramonto sulla roccia, ed è il sunset boulevard, una duna di sabbia (rossa) posizionata ad ovest, in modo che si possa vedere il sole riflettersi direttamente su uluru mentre tramonta. se già il tramonto è un momento bellissimo in qualsiasi parte del mondo, su uluru è più particolare, perché gli fa cambiare colore, lo accende facendolo diventare di un rosso intenso, per poi pian piano scurirlo, fino a renderlo quasi viola, il tutto nel giro di pochi minuti. abbiamo cenato di fronte a questo spettacolo, barbeque e champagne, mentre la macchina fotografica faceva il suo dovere immortalando ogni sfumatura.
il rientro è stato veloce, per noi, yulara dista pochi km dal parco, e così alle 8 stavamo già a letto... 
oggi abbiamo passato tutto il giorno in questo villaggio. giuli, che ieri aveva perso il boomerang n° 5, oggi ha comprato e poi rotto il boomerang n°6. 
io sono andata a prendere un po di sole, sicura che qui non si sarebbe annuvolato non appena messa la crema. infatti non si è annuvolato! sono andata in piscina verso le 11, c'erano già 30°, il sole era alto e caldissimo così ho deciso di farmi il bagno, ma l'acqua era quasi ghiacciata, ancora con la temperatura della notte (8°)... con i piedi ammollo che quasi mi davano i crampi per il freddo e con il corpo fuori al sole che quasi si scioglieva per il caldo ho cercato di resistere il più possibile, per potenziare la mia tintarella. mi sono congratulata con me stessa per la mia lunga resistenza e dopo un tempo ragionevole ho deciso di tornare in camera a rinfrescarmi: "brava dani, oggi ci sei riuscita!"... guardo l'ora eee.... le 11:45! d'oh! con la protezione 50+ che volete che abbia fatto alla mia tintarella?

lunedì 7 maggio 2012

darwin, boomerang e coccodrilli


"il northern territory è l'australia del mito", dice la guida, ed in effetti in questo stato ci sono molte delle immagini che rendono famosa l'australia nel mondo, a cominciare da uluru, il monolite rosso che tutti conoscono. qui ci sono i deserti di terra rossa e i canguri, ma anche le foreste tropicali, le spiagge sconfinate, i coccodrilli e gli squali (non so se ci sono i koala, in effetti, ma credo di si).
è uno dei territori meno popolati del mondo (solo 200mila abitanti), e la maggior parte della sua popolazione si trova concentrata nella sua capitale, darwin.
darwin si trova tra il 12° e il 13° parallelo sud, a metà strada tra l'equatore e il tropico, dove le mezze stagioni davvero non esistono e non sono mai esistite: qui si passa dalla stagione umida a quella secca, ed entrambe valgono davvero l'aggettivo! nella stagione umida, che va da ottobre ad aprile, le piogge monsoniche versano fino a 453mm di acqua al giorno durante temporali veramente intensi tanto da rendere darwin la capitale mondiale dei fenomeni temporaleschi. nella stagione secca, che occupa i restanti mesi dell'anno, le piogge diventano invece veramente rare (anche se noi abbiamo beccato un acquazzone una notte) e nel mese meno piovoso (luglio) cade in media 1mm di acqua al giorno. bel cambio eh?
un ragazzo sudafricano (ma che vive a darwin da diversi anni) che avevamo conosciuto a brisbane ci aveva detto che darwin è una città davvero carina e molto viva, e che ci sarebbe sicuramente piaciuta un sacco. questa città è estremamente nuova: il giorno di natale del 1974 il ciclone tracy la rase completamente al suolo e così dovettero ricostruirla. fortunatamente lo fecero in maniera più resistente, e sicuramente molto più bella: finalmente abbiamo trovato una cittadina a misura d'uomo, nel cui centro non passano autostrade e non sembra di trovarsi in una zona commerciale/industriale delle nostre città, curata in ogni minimo dettaglio e con case e palazzi con più di un piano! di tutte le cittadine che abbiamo trovato in australia (parlo di cittadine, non si possono sicuramente fare paragoni né con brisbane né con melbourne), darwin è sicuramente quella che ci è piaciuta di più!
siccome è posizionata su una penisoletta all'interno di una baia, darwin è circondata dal mare e da belle spiagge, ma è una zona infestata dai coccodrilli, quindi è assolutamente vietato farsi il bagno, e stare sotto il sole tropicale senza potersi fare il bagno, vi assicuro, è veramente difficile. il caldo li è veramente forte, e nelle giornate umide è quasi insopportabile, però è fantastico osservare il cielo azzurrissimo stando rilassati all'ombra di una delle palme dei giardini che circondano darwin lungo le spiagge. 
in un parco abbiamo visto dei ragazzi lanciare il boomerang e abbiamo capito che tipo di giro fa quell'aggeggio quando lanciato per bene: è troppo togo!!! fa proprio un giro intero e poi torna indietro, dolce dolce, nelle tue mani. 
giuli ha deciso di dilettarsi nel lancio del suo boomerang da caccia comprato a cairns (non un souvenir, uno serio e pesante, di quelli che se ti prendono in fronte ti stendono) e devo dire che il risultato era molto diverso rispetto a quello che ottenevano i ragazzi che avevamo visto. soprattutto perché, non essendo molto pratico dell'attività, ed essendo il boomerang molto pesante, le rare volte che il boomerang tornava indietro giuli scappava per evitare di essere steso al suolo!! dopo qualche lancio, però, il boomerang si è schiantato contro un albero e una metà ha deciso di rimanerci sopra, l'altra è crollata al suolo.
addio boomerang n° 1.
abbiamo comprato un altro boomerang che, sono poco fiera di ammettere, ho rotto io.
addio boomerang n° 2.
abbiamo comprato un terzo boomerang che funzionava meglio dei primi due, ma che ha deciso di darsi alla macchia e non uscirne più: è ancora dentro un cespuglio ai giardini botanici.
addio boomerang n° 3.
abbiamo comprato un quarto boomerang che, a detta di giuli, funzionava benissimo. a detta di giuli perché io non ho fatto in tempo a vederlo: ho raggiunto giuli al parco dopo 5 minuti ed il boomerang era già spezzato.
addio boomerang n° 4.
abbiamo comprato un quinto boomerang. questo, purtroppo, è ancora con noi. dico purtroppo perché fra tutti è quello che funziona peggio in assoluto: di tornare non ne ha la minima voglia e atterra sempre molto lontano.

venerdì siamo andati in gita al litchfield park, un parco nazionale non troppo distante da darwin, dove ci sono cascate, foreste, nidi di termiti e tanti, tanti eucalipti. 
prima di arrivare li abbiamo fatto una deviazione verso l'adelaide river, il fiume con la più alta concentrazione di coccodrilli di tutto l'emisfero sud, per fare la jumping croc cruise: una crociera sul fiume con salto di coccodrilli "garantito"! nel baretto prima del molo c'è una vasta esposizione di prime pagine di giornali che riportano le varie tragiche notizie degli attacchi di coccodrilli a bambini, donne, uomini e ubriachi, alcune notizie, per quanto tragiche, facevano un po ridere! 
poi c'erano diversi pitoni a disposizione dei colli di chi volesse: giuli se n'è messo uno addosso, io stavo per vomitare. però ho visto la cosa più tenera che abbia mai visto in questo viaggio: un cucciolo di cangurotto!! ci hanno raccontato che la mamma era stata investita e lui è sopravvissuto nel suo marsupio, una ragazza l'ha trovato e l'ha salvato, gli ha costruito un marsupio artificiale e lo allatta con un piccolo biberon tutti i giorni. un amore di cosino!

la crociera è stata veramente incredibile: nell'acqua torbida vedevi avvicinarsi i dorsi dei coccodrilli come se fossero tronchi di legno galleggianti, attirati dal movimento della barca. spuntavano solo gli occhi e le punte della schiena e della coda, come si vede nei cartoni animati... per farli saltare avevano legato dei pezzi di carne a dei bastoni che sporgevano dalla barca e i coccodrilli saltavano per davvero! sono capaci di uscire completamente fuori dall'acqua, rimanendo dentro solo con la coda. i coccodrilli che abbiamo visto noi erano un po pigri, e sono usciti solo fino alla pancia, ma erano comunque impressionanti, lunghi più o meno 4 metri. 
di tanto in tanto le tipe toglievano il bastone con la carne e la mettevano sul tetto della barca... un'aquila l'ha vista e si è fiondata a prenderla! fantastica scena, sembrava ci stesse venendo addosso!


florence falls
poi siamo andati nel parco e abbiamo visto dei panorami splendidi. abbiamo anche fatto il bagno in un paio di laghetti con cascate, all'interno della foresta tropicale. avremmo dovuto fare il bagno anche in una terza cascata, ma la guida ci ha detto che è stata chiusa qualche giorno prima perché hanno trovato un coccodrillo. UN COCCODRILLOOOO? ok che gli altri laghi sono "sicuri", senza coccodrilli... ma anche quell'altra era sicura fino a quando non l'hanno trovato!!!  ci ha raccontato che una decina d'anni fa, in un altro parco nazionale di darwin, un gruppo di 8 persone è entrato a fare il bagno in un lago, hanno fatto la nuotata e quando sono usciti si sono resi conto di essere solo in 7! il coccodrillo attacca senza essere notato: nuota sott'acqua, ti acchiappa e ti tira giù silenziosamente, senza darti il tempo di urlare. erano in 8, nuotavano insieme, non se n'è accorto nessuno quando una di loro è stata presa e trascinata sotto. questo racconto ha preparato la mia vena fifona al bagno nella prima cascata... non volevo entrare, davvero! poi ho visto che c'erano un sacco di bambini e mi sono tranquillizzata  (è cattivo da dire) perché i coccodrilli attaccano i più piccoli, e alla fine sono entrata. la guida aveva una testa galleggiante di coccodrillo moooolto verosimile con cui è andato in giro a fare scherzi un po a tutti... per fortuna io ero stata avvisata dalla prima a cui aveva fatto lo scherzo, e non sono morta di infarto quando si è avvicinato a me!
nido di termiti "cattedrale"

sabato 5 maggio 2012

ultimi giorni nelle terre della regina

(questo post, in realtà, l'ho scritto diversi giorni fa, quando ero ancora a cairns, ma non avevo internet e non potevo pubblicarlo. ora sono a darwin, a breve aggiornamenti sulle avventure del territorio del nord!)

a quanto pare 30°, cielo azzurro e sole cocente sono simbolo di bassa stagione qui a cairns. sono fatti un po alla rovescia questi australiani, sarà che stanno a testa in giù...
dopo un brevissimo momento di sconforto (24 ore devastanti) ho finalmente accettato la questione: il queensland non ci vuole... ma come tutti quanti ti dicono, quando qualcuno ti molla o non ti vuole proprio, "se non ti ama non ti merita" si applica alla perfezione anche in questo caso: mio caro queensland, noi ce ne andiamo! 
continuiamo il nostro viaggio. mercoledì ci "avviciniamo" un po di più a voi: ce ne andiamo un paio di migliaia di km più a ovest e qualche centinaio più a nord; darwin, capitale del northern territory, 12° parallelo sud, foresta tropicale e coccodrilli, stiamo arrivando!
ieri abbiamo lasciato la casa in cui siamo stati tutta la settimana: dovendo partire abbiamo preso un ostello per gli ultimi 3 giorni (non per scelta: dovevano affittare la nostra stanza nella casa) in cui abbiamo comunque camera privata e piscina, ma anche piscina con idromassaggio e colazione inclusa, il tutto ad un prezzo più basso. 
purtroppo cairns, che comunque devo ammettere che come città mi piace, ci sta dando il suo addio con un cielo che poco si adatta ai miei piani di "mi schiaffo in piscina per gli ultimi 3 giorni!" e non credo che abbia intenzione di migliorare domani, perciò sono costretta a tenermi la mia abbronzatura bicolor e godermi l'arietta che ogni tanto entra dal nostro balconcino a rinfrescarci mentre scrivo gli aggiornamenti per voi e per il mio quaderno tutto colorato. 
abbiamo spedito un pacco con qualche kg di roba in italia. abbiamo deciso di mandare tutto via mare, ma solo perché il mio giubbotto soffre il mal d'aria, non perché veniva a costare 140 $ in meno! l'unica cosa è che spero che non soffra anche il mal di mare, perché dovrà starci dai 60 ai 90 giorni prima di toccare terra sarda!
ieri mattina, prima di traslocare, stavamo facendo colazione in salotto con gli altri coinquilini quando una di loro, guardando fuori dalla finestra, ha visto un serpente in giardino. ci siamo scaraventati fuori a guardare ed effettivamente c'era un serpente, uno piccolo, verde verde, arrotolato nel sottoscala, probabilmente addormentato. il cane lo teneva sotto controllo a distanza e noi gli facevamo foto, anche noi a debita distanza. ho mandato un sms alla proprietaria per avvisarla e quando è scesa si è fatta una sonora risata: il serpente era di gomma! siamo stati tutti imbecilli, ma ci siamo fidati del cane... ci dicevamo "se fosse finto il cane non lo fisserebbe così: i cani sono intelligenti!!"... in effetti avremmo dovuto immaginarlo: era un cane australiano! vabbè, ora ho poco da offendere, visto che ci sono cascata in pieno anche io e tutti quanti!

giovedì 26 aprile 2012

in fondo al mar, tutto bagnato è molto meglio credi a me!

mission beach
il viaggio on the road è finito, purtroppo, anche se è finito in maniera splendida con l'ultima tappa: mission beach è una bellissima spiaggia di 14 km con le palme sulla spiaggia, tipica ambientazione tropicale, acqua limpida e caldissima ma con il divieto di balneazione causa meduse killer e squali altrettanto assassini. è finito, ma ha dato inizio ad un nuovo periodo di questa esperienza: cairns.


cairns è una bellissima cittadina tropicale, tipico lungomare con passeggiata, palme e piscina salata a bordo mare (perché qui il bagno al mare è vietato causa coccodrilli). 
è piena di ristorantini e locali per turisti, che stiamo tappezzando di curriculum in attesa di un lavoro, che per ora ancora non si vede perché, nonostante sia appena finita la stagione delle piogge, ci sia un tempo da favola e un caldo al limite del sopportabile, siamo in bassa stagione. in molti hanno assunto le persone che servivano due settimane fa, i restanti dicono che assumeranno a partire da fra qualche settimana... morale della favola sembra proprio che siamo arrivati nel momento sbagliato! ed è un vero peccato, perché questa città ci piace davvero, ha un ritmo rilassato ma al tempo stesso sembra vivace, e per quanto sia comunque popolata e organizzata dai soliti australiani poco intelligenti, è molto più piacevole e vivibile di brisbane. la casa in cui siamo, poi, è davvero perfetta: oltre ad essere grande, spaziosa e ad avere una piscina meravigliosa, ha anche dei coinquilini con cui ci siamo trovati benissimo fin dall'inizio, quindi speriamo davvero di trovare lavoro e poter rimanere qui per qualche tempo.

cairns, per chi non lo sapesse, è famosa per essere il principale punto di partenza per le escursioni sulla barriera corallina più grande del mondo. non sapendo quanto tempo esattamente passeremo qui a cairns, abbiamo pensato di fare subito questa gita, ieri, per la precisione.
la guida dell'australia diceva che non esistono foto che possano rendere la sensazione che si prova quando, indossata una maschera, ci si immerge nella barriera e inizia la magia. e la guida la sa davvero lunga. 
è uno spettacolo della natura, il posto più bello in cui io sia mai stata, il posto più magico e speciale.
tenuta da snorkeling!
la barriera dista circa 70 km da cairns, perciò dopo un'ora e mezzo di navigazione siamo finalmente arrivati alla prima sosta della giornata. quello che si vede quando si arriva in barca è una macchia con varie sfumature sul verde smeraldo chiaro in mezzo al blu scuro di un oceano profondo. questo periodo, come ho già detto più volte, è ancora rischioso in questi mari, per via delle meduse killer, perciò ci hanno fornito le mute da sub (maniche lunghe ma pantaloncini corti, il che comporta problemi non solo per le meduse... ma ve ne parlerò dopo), maschera, boccaglio, pinne e ci hanno lanciato all'avventura.



la parte verde acqua li infondo è quella che interessava a noi,
la parte prima era da fare a nuoto
la prima sensazione, devo ammetterlo, è stata di spavento e panico: la barca non può arrivare sopra sopra la barriera perché li il fondale è molto basso, quindi ti lascia a 6 o 7 metri, e te la devi fare a nuoto... nonostante l'acqua sia molto limpida, è talmente profonda che non vedi un becco di quello che c'è sotto di te, e, siamo onesti, non si tratta del tranquillo mar mediterraneo... io me la stavo proprio facendo sotto! poi però quando inizi ad avvicinarti a quel mondo le sensazioni cambiano improvvisamente, e ci si dimentica di tutto quanto, tutto davvero! prima è una sensazione di meraviglia e incredulità: i pesci ti stanno davvero vicino e hanno dei colori vivissimi; poi ci si abitua e si inizia a curiosare in giro. ogni centimetro quadro che appare davanti è coperto di alghe o coralli dalle forme più assurde e anche guardando più volte lo stesso punto si osservano ogni volta aspetti diversi, non ci si annoia mai. ci sono punti in cui il fondale è profondo neanche un metro, e poi improvvisamente un precipizio di 3 metri, in cui magari trovi una conchiglia gigante o qualche altro invertebrato simpaticissimo. in ogni spazio, comunque, c'è sempre almeno un pesciolino dai colori sgargianti, che a volte fugge impaurito, a volte continua per la sua strada, altre volte ti guarda incuriosito.
una delle missioni che ci eravamo imposti era quella di trovare nemo (per i meno istruiti sul mondo dei cartoni animati, nemo è il pesce pagliaccio, uno dei pesci più famosi della barriera corallina), e dori (un altro personaggio del cartone animato). dori forse l'abbiamo vista nella prima immersione: giuli è sicuro di averla vista, io invece ho visto un pesce blu come lei, ma non sono sicura al 100% perché pesci blu ne ho visto a bizzeffe... nemo invece non l'abbiamo visto, io però ho visto il cugino un po più scuro, e sono abbastanza contenta così, perché siamo rimasti almeno un paio di minuti faccia a faccia scrutandoci con curiosità reciproca, lui avvolto dal suo anemone, io dalla mia muta. abbastanza alla pari, direi.
granchi, pescioni, pescetti, cosi strani e ciccioni che secondo me se li prendevo in mano facevano il rumore che fanno i pupazzi per bambini, conchiglie giganti che si chiudevano quando ci si avvicinava, coralli, anemoni, alghe... ho visto cose che non avrei mai immaginato di vedere, e soprattutto non avrei mai immaginato fossero così vive e così capaci di attrarti in un mondo parallelo lontano da ogni pensiero e ogni rumore. 
due immersioni da un'ora e mezzo ciascuna, abbastanza per innamorarsi follemente di un posto, e abbastanza per ustionarsi seriamente il retro della parte di gamba non coperta dalla muta (ve l'ho detto che li sotto non si pensa più a niente... è quando esci che ci pensi, e ci pensi anche il giorno dopo!!)
quelli che hanno fatto l'immersione con le bombole, scendendo a 15 metri di profondità, hanno visto anche due squaletti, ma di quelli piccoli, non pericolosi per l'uomo. quel simpaticone di giuli, però, che era uscito una mezz'oretta prima di me dall'acqua, vedendomi tornare mi ha detto "ti conviene muoverti a salire" facendomi tornare tutto il panico dell'inizio della prima immersione... l'avrei decapitato all'istante! per fortuna, appena salita sulla barca, mi è ritornata la serenità che quel posto magico li sotto mi aveva trasmesso, e ho deciso di tenere la testa di giuli ancora attaccata al collo!

se dovessimo trovare un lavoro qui e potessimo quindi rimanere un po più a lungo, cercherò di ripetere quest'esperienza meravigliosa (magari mettendomi la crema solare nelle parti scoperte). per ora mi devo accontentare delle fantastiche foto che abbiamo scattato.


giuli


io





io


le mie povere gambe, ustionate a pantaloncino!

venerdì 20 aprile 2012

on the road


ecco qui, abbiamo un po di tempo di relax prima di rimetterci in viaggio verso nuovi lidi, e così tutti e due ne stiamo approfittando per rimetterci un po al passo con la scrittura.

sono seduta in un tavolo di un'aerea pic nic, all'ombra di un gazebo in legno proprio di fronte al porticciolo turistico di airlie beach, circondata da pappagalli casinisti dai mille colori, da qualche gabbiano un po invadente e da molte, molte palme! fortunatamente ora sta soffiando un po di venticello, altrimenti qui, davvero, si crepa di caldo. 
siamo a 500 km dal tropico del capricorno, verso nord, quindi pieno tropico. il paesaggio, lungo la strada, è diverso da quello che mi aspettavo: io per tropico normalmente immagino palme, fiori enormi di tutti i colori e foglie larghe verdi verdi. qui invece è composto da un sacco di eucaliptus, sterminate piantagioni di canna da zucchero e qualche palma qui e la, soprattutto intorno ai mille fiumiciattoli che l'autostrada attraversa. 
appena si esce dall'autostrada (che in realtà è fatta da una corsia per senso di marcia, nessuno spartitraffico e nessun guardrail, più o meno come la 195 nel tratto tra pula e pinus village) per avviarsi verso la costa, il paesaggio inizia a cambiare, prendendo molto di più le caratteristiche dell'immaginario comune. ho visto almeno 6 tipi diversi di palme, di cui so riconoscere solo quelle di cocco, quelle di banana, e quelle di dattero, le altre non ho idea che tipo di palma siano, ma sono tutte molto belle e molto caratteristiche! le piante con le foglie larghe larghe e verdi verdi ci sono, ma è meglio evitarle perché ho scoperto (per fortuna non sulla mia pelle) che sono altamente urticanti (il cartellone diceva che danno un bel pugno). e fiori ce ne sono, ma me ne aspettavo di più... vedremo più a nord come sarà. comunque sono soprattutto ibiscus (gialli, rosa o rossi) e strelizie.
ho visto un sacco di uccelli diversi di cui sono riuscita a riconoscere solo alcuni: aquile, kookaburra, kakatua e altri pappagalli che sono talmente colorati che sembrano un quadro di pollock (e non ricordo se è scritto così...)... per non parlare di una specie di tacchino che sembrava quasi a scacchi da quanto erano precise e piccole le alternanze del bianco e del nero delle sue piume.
poco fa, mentre stavamo cucinando, qui di fronte al porticciolo, abbiamo visto un ragno grande più o meno come un mandarino, di quelli pelosi (il ragno, non il mandarino), di cui si vedevano benissimo gli aghetti con cui punge, e saranno stati di almeno 5 mm l'uno. credo che fosse il ragno di cui ho visto l'immagine l'altro giorno, mentre guardavo la classifica dei 10 animali più pericolosi d'australia, che è capace di trapassare una scarpa quando vuole pungere. in ogni caso era veramente spaventoso.
un'altra caratteristica del tropico, che la gente non prende in considerazione quando pensa ai tropici, è la massiccia ed invadente presenza di zanzare. zanzare perfettamente allenate a fregarsene del tuo repellente anti zanzare.  zanzare che ronzano attorno ininterrottamente quando vuoi dormire. un "po" fastidiose, devo ammettere, ma niente che i miei fidati tappi per le orecchie non possano annientare: ho dormito come una pupetta.
questo viaggio mi sta piacendo tantissimo: il poter prendere e andare dove vuoi quando vuoi è una comodità che altri mezzi di trasporto non ti permettono. un camper ti consente di svegliarti sotto un boschetto di palme e eucalipti, fare colazione godendoti l'alba (la prima alba di ogni giorno, visto che siamo completamente ad est) al bordo della spiaggia, pranzare in un porticciolo turistico e cenare lungo una spiaggia tropicale senza aver mai lasciato casa tua. certo, non hai un bagno e a volte devi pagare per farti una doccia, ma non ci sono paragoni: in un posto come questo è il miglior modo per spostarsi. 

ci sono cose, però, di questa esperienza australiana nel suo insieme, che mi lasciano molto perplessa: sono venuta in australia non per vedere l'australia e i suoi posti ma per fare un'esperienza di vita, per stare a contatto con una cultura diversa che ho sempre pensato essere molto interessante (ripeto: rilassati come sud europa e organizzati come nord europa), ma in realtà fino ad ora ho solo avuto delusioni! il primo ragazzo che abbiamo conosciuto a brisbane è un italiano che vive qui in australia da circa un anno (o un anno e mezzo) e ci ha descritto gli australiani come dei deficienti sotto quasi tutti gli aspetti... inizialmente pensavo che fosse un po esagerato, ma devo dire che con il tempo ho iniziato a dargli ragione. sono tante piccole cose che te ne fanno accorgere, alle prime che noti pensi che la loro idiozia si limiti solo a quelle piccole cose, ma poi inizia a sommare l'una all'altra e ti rendi conto che hanno veramente grosse lacune e che potrebbero imparare molto addirittura da noi italiani, che sull'organizzazione lasciamo molto a desiderare. 
a giuli, prima di partire, avevano detto "gli australiani? sono un po strani... cosa vuoi, sono un popolo senza storia". non lo so se sia questo il loro problema, non credo. sicuramente sento la mancanza della nostra cultura, in cui la storia è alla base di ogni suo aspetto, però il problema della gente di qui non è legato alla mancanza di un legame con le proprie radici, o alla scarsa identità culturale, è legato a cose molto più pratiche e moderne. per fare un esempio, quando devi pagare un pedaggio in autostrada ti aspetti di trovare un posto in cui pagarlo, se non hai un abbonamento, no? qui non esiste nessun posto fisico per pagare il pedaggio: esistono solo dei cartelloni che, prima del punto in cui inizia il passaggio a pagamento, ti dicono che hai tre giorni per pagare su internet. da una parte dici "wow, comodo, posso farlo direttamente da casa", dall'altra dici "ma sono cretini? sto viaggiando, starò in viaggio 9 giorni, come faccio a connettermi?" e poi dopo ancora (e a volte troppo tardi) dici "cavoli, mi stavo dimenticando di pagare il pedaggio!" eh si, perché una volta passato il punto non c'è più niente che ti ricordi che devi pagare! è un esempio scemo, ma, come vi dicevo, sono tanti piccoli esempi scemi che ti fanno capire che in realtà sono molto scemi!
è una tristezza sapere che la mia esperienza di vita, esperienza di cultura, per ora si sta rivelando così... spero di potermi ricredere prima di tornare in italia... d'altra parte mi chiedo anche come mai così tanta gente ogni anno si trasferisce a vivere in questo posto se sono davvero così scemi... questo mi da ancora speranza di credere che in realtà quello che cercavo esiste davvero.