giovedì 26 aprile 2012

in fondo al mar, tutto bagnato è molto meglio credi a me!

mission beach
il viaggio on the road è finito, purtroppo, anche se è finito in maniera splendida con l'ultima tappa: mission beach è una bellissima spiaggia di 14 km con le palme sulla spiaggia, tipica ambientazione tropicale, acqua limpida e caldissima ma con il divieto di balneazione causa meduse killer e squali altrettanto assassini. è finito, ma ha dato inizio ad un nuovo periodo di questa esperienza: cairns.


cairns è una bellissima cittadina tropicale, tipico lungomare con passeggiata, palme e piscina salata a bordo mare (perché qui il bagno al mare è vietato causa coccodrilli). 
è piena di ristorantini e locali per turisti, che stiamo tappezzando di curriculum in attesa di un lavoro, che per ora ancora non si vede perché, nonostante sia appena finita la stagione delle piogge, ci sia un tempo da favola e un caldo al limite del sopportabile, siamo in bassa stagione. in molti hanno assunto le persone che servivano due settimane fa, i restanti dicono che assumeranno a partire da fra qualche settimana... morale della favola sembra proprio che siamo arrivati nel momento sbagliato! ed è un vero peccato, perché questa città ci piace davvero, ha un ritmo rilassato ma al tempo stesso sembra vivace, e per quanto sia comunque popolata e organizzata dai soliti australiani poco intelligenti, è molto più piacevole e vivibile di brisbane. la casa in cui siamo, poi, è davvero perfetta: oltre ad essere grande, spaziosa e ad avere una piscina meravigliosa, ha anche dei coinquilini con cui ci siamo trovati benissimo fin dall'inizio, quindi speriamo davvero di trovare lavoro e poter rimanere qui per qualche tempo.

cairns, per chi non lo sapesse, è famosa per essere il principale punto di partenza per le escursioni sulla barriera corallina più grande del mondo. non sapendo quanto tempo esattamente passeremo qui a cairns, abbiamo pensato di fare subito questa gita, ieri, per la precisione.
la guida dell'australia diceva che non esistono foto che possano rendere la sensazione che si prova quando, indossata una maschera, ci si immerge nella barriera e inizia la magia. e la guida la sa davvero lunga. 
è uno spettacolo della natura, il posto più bello in cui io sia mai stata, il posto più magico e speciale.
tenuta da snorkeling!
la barriera dista circa 70 km da cairns, perciò dopo un'ora e mezzo di navigazione siamo finalmente arrivati alla prima sosta della giornata. quello che si vede quando si arriva in barca è una macchia con varie sfumature sul verde smeraldo chiaro in mezzo al blu scuro di un oceano profondo. questo periodo, come ho già detto più volte, è ancora rischioso in questi mari, per via delle meduse killer, perciò ci hanno fornito le mute da sub (maniche lunghe ma pantaloncini corti, il che comporta problemi non solo per le meduse... ma ve ne parlerò dopo), maschera, boccaglio, pinne e ci hanno lanciato all'avventura.



la parte verde acqua li infondo è quella che interessava a noi,
la parte prima era da fare a nuoto
la prima sensazione, devo ammetterlo, è stata di spavento e panico: la barca non può arrivare sopra sopra la barriera perché li il fondale è molto basso, quindi ti lascia a 6 o 7 metri, e te la devi fare a nuoto... nonostante l'acqua sia molto limpida, è talmente profonda che non vedi un becco di quello che c'è sotto di te, e, siamo onesti, non si tratta del tranquillo mar mediterraneo... io me la stavo proprio facendo sotto! poi però quando inizi ad avvicinarti a quel mondo le sensazioni cambiano improvvisamente, e ci si dimentica di tutto quanto, tutto davvero! prima è una sensazione di meraviglia e incredulità: i pesci ti stanno davvero vicino e hanno dei colori vivissimi; poi ci si abitua e si inizia a curiosare in giro. ogni centimetro quadro che appare davanti è coperto di alghe o coralli dalle forme più assurde e anche guardando più volte lo stesso punto si osservano ogni volta aspetti diversi, non ci si annoia mai. ci sono punti in cui il fondale è profondo neanche un metro, e poi improvvisamente un precipizio di 3 metri, in cui magari trovi una conchiglia gigante o qualche altro invertebrato simpaticissimo. in ogni spazio, comunque, c'è sempre almeno un pesciolino dai colori sgargianti, che a volte fugge impaurito, a volte continua per la sua strada, altre volte ti guarda incuriosito.
una delle missioni che ci eravamo imposti era quella di trovare nemo (per i meno istruiti sul mondo dei cartoni animati, nemo è il pesce pagliaccio, uno dei pesci più famosi della barriera corallina), e dori (un altro personaggio del cartone animato). dori forse l'abbiamo vista nella prima immersione: giuli è sicuro di averla vista, io invece ho visto un pesce blu come lei, ma non sono sicura al 100% perché pesci blu ne ho visto a bizzeffe... nemo invece non l'abbiamo visto, io però ho visto il cugino un po più scuro, e sono abbastanza contenta così, perché siamo rimasti almeno un paio di minuti faccia a faccia scrutandoci con curiosità reciproca, lui avvolto dal suo anemone, io dalla mia muta. abbastanza alla pari, direi.
granchi, pescioni, pescetti, cosi strani e ciccioni che secondo me se li prendevo in mano facevano il rumore che fanno i pupazzi per bambini, conchiglie giganti che si chiudevano quando ci si avvicinava, coralli, anemoni, alghe... ho visto cose che non avrei mai immaginato di vedere, e soprattutto non avrei mai immaginato fossero così vive e così capaci di attrarti in un mondo parallelo lontano da ogni pensiero e ogni rumore. 
due immersioni da un'ora e mezzo ciascuna, abbastanza per innamorarsi follemente di un posto, e abbastanza per ustionarsi seriamente il retro della parte di gamba non coperta dalla muta (ve l'ho detto che li sotto non si pensa più a niente... è quando esci che ci pensi, e ci pensi anche il giorno dopo!!)
quelli che hanno fatto l'immersione con le bombole, scendendo a 15 metri di profondità, hanno visto anche due squaletti, ma di quelli piccoli, non pericolosi per l'uomo. quel simpaticone di giuli, però, che era uscito una mezz'oretta prima di me dall'acqua, vedendomi tornare mi ha detto "ti conviene muoverti a salire" facendomi tornare tutto il panico dell'inizio della prima immersione... l'avrei decapitato all'istante! per fortuna, appena salita sulla barca, mi è ritornata la serenità che quel posto magico li sotto mi aveva trasmesso, e ho deciso di tenere la testa di giuli ancora attaccata al collo!

se dovessimo trovare un lavoro qui e potessimo quindi rimanere un po più a lungo, cercherò di ripetere quest'esperienza meravigliosa (magari mettendomi la crema solare nelle parti scoperte). per ora mi devo accontentare delle fantastiche foto che abbiamo scattato.


giuli


io





io


le mie povere gambe, ustionate a pantaloncino!

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